Breve, troppo breve.


Ammettiamolo, il disegno di legge sul “breve processo” deriva da uno dei tanti conflitti di interesse che il premier si trascina dietro da tempo e nulla hanno a che vedere con il governare un paese. Sicuramente la riforma della giustizia è uno dei tanti punti che il parlamento dovrà affrontare, ma dubito che lo si possa fare bene in 48 ore e concentrati esclusivamente su solo uno dei tanti eterogenei aspetti che il settore presenta. Credo che questo tipo di notizie appassionino gli Italiani tanto quanto una soap-opera da titolo “vediamo come va finire”, trascurando di appassionare, invece, gli stessi italiani su problemi la cui generalità potrebbe essere di ben più urgenza rispetto a questi.

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