Non facciamo troppo gli snob...pensiamo a cosa c'è in giro (nell'etere)


Roberto Saviano non è un attore. Saviano non è un presentatore. Saviano non è uno show-man. E' stato (più o meno inconsapevolmente) catapultato nel mondo dei media, sotto l'attenzione del pubblico dall'uscita del suo libro.
Ora, non è perché uno scrive un libro di denuncia debba essere automaticamente preparato a sostenere prime serate televisive. Si vede abbastanza bene che il ragazzo non ha un comportamento da "animale" dell TV (a partire dalla camminata incerta). Nel caso di un programma come "Vieni vie con me", però, non importa. Quello che deve arrivare (e arriva!) è il messaggio. Ciò che dice, ciò che vogliamo sentire. Punto. Il cabaret, le smorfie, le battute, la "dark side" della scena è tutta in mano a Fazio e i suoi ospiti.

Sebbene Aldo Grasso, nel suo ultimo "A Fil di rete", abbia fatto un'
attenta (quanto condivisibile) analisi dei contenuti e dei registri utilizzati da Saviano, non concordo con il senso che ha voluto dare con la frase " Era molto didascalico, quasi da power point". E' vero, lo era, ed è per questo che - visto gli argomenti trattati - era molto efficace.

La gente guarda il programma perchè era un pezzo che non si faceva (bene) qualcosa di nuovo e di diverso.

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